Quando si porta avanti un progetto, lo si fa partendo dalle basi della collaborazione e dell’unione. Avere un’idea comune è la riprova di quanta forza possa esserci poi nell’evoluzione e nella realizzazione professionale del progetto stesso. E noi siamo consapevoli del cammino che abbiamo fatto, degli ostacoli affrontati e soprattutto abbiamo piena consapevolezza delle persone incontrate durante questo cammino.
Abbiamo cercato di far realizzare qualcosa che potesse a memoria perpetua ricordare a tutti i cittadini di Civitavecchia, la nostra città, quanto fosse stato importante il passaggio di un Santo per le nostre strade. Un Santo chiamato Karol e che la Chiesa universale ha identificato come vicario unico di Cristo. Unico per la solidità delle sue vedute. Unico per l’umiltà e la chiarezza delle sue parole. Unico per l’insegnamento rivolto a tutti.
Ci siamo battuti per poter far intitolare una piazza, in particolare quella del porto, a chi passando di qui si è soffermato tanti anni fa a guardare con infinita misericordia i nostri cuori. Ci siamo fatti sentire dalle istituzioni e dalla Curia affinché venisse preso in esame il nostro progetto. Abbiamo stretto mani, ascoltato sorrisi e sentito con dolore il chiudersi di tante porte.
Ed ecco che poi un giorno il sole di Civitavecchia ha illuminato un comizio in cui finalmente si annunciava la realizzazione del nostro intento. Sì, proprio del progetto di intitolare lo slargo del porto a Santo Giovanni Paolo II. Eppure rappresentanti delle istituzioni nessuno ha fatto riferimento alla nostra Associazione, accreditandosi completamente l’idea progettuale e plaudendo infinitamente a volti e nomi che non ne erano gli ideatori.
E se è questo il volto della politica che guida la nostra città, allora che speranze ci sono per la nostra generazione futura?
Vogliamo a tutti i costi e siamo fieri del progetto, ma è così ingiusto sentire che il vento ha dimenticato i nomi di quanti hanno lavorato senza sosta per tanti anni!
Siamo fieri del nostro operato, e sappiamo di poter camminare a testa alta. E se Civitavecchia avrà la sua targa, sappiamo da dove ha iniziato a soffiare il vento.
Presidente Ass. Civitavecchia 2000
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